Opera Barolo, Archivi storici

Schedatura, riordino e inventariazione, valorizzazione (2009 – in corso)

L’Opera Barolo nacque nel 1864 per disposizioni testamentarie della vedova di Carlo Tancredi Falletti di Barolo, la marchesa Juliette Françoise Colbert de Maulévrier, più conosciuta come Giulia di Barolo. L’Opera è erede materiale e morale delle molte attività filantropiche realizzate in vita dai consorti: soccorso alle fasce deboli della popolazione, istruzione e cultura, sono alcuni dei propositi che l’Ente Morale da oltre 150 anni traduce in azioni concrete.

L’Opera Barolo è anche custode di un patrimonio archivistico e documentario di rilievo internazionale, suddiviso in due grandi nuclei: l’Archivio della Famiglia Falletti di Barolo e delle famiglie collegate e l’Archivio dell’Opera Barolo. Il primo nucleo costituisce uno dei più importanti archivi nobiliari piemontesi e conserva atti datati tra il 1066 e il 1864 che testimoniano le vicende dinastiche e patrimoniali non solo dei Falletti di Barolo, ma anche delle famiglie ad essi fuse per questioni matrimoniali o ereditarie. Gli atti sono inerenti località piemontesi e d’oltralpe, dalle Langhe al Canavese, dal Vercellese alla Savoia, rendendo il fondo di estremo interesse per gli studi storici del territorio.

Attraverso l’Archivio è possibile rintracciare quanto svolto dall’Opera tramite i propri Istituti Filiali: l’Istituto del Rifugio e del Rifugino, l’Istituto delle Maddalene e delle Maddalenine, l’Istituto di Sant’Anna e l’Orfanotrofio delle Giuliette, l’Ospedaletto di Santa Filomena e il Laboratorio San Giuseppe, il Collegio Barolo, le Scuole Elementari Parificate di Altessano. Di straordinario interesse sono anche gli aspetti più legati alla viticoltura e all’agricoltura in genere, con le carte delle Agenzie Rurali di Barolo, Serralunga d’Alba, Saluzzo, Villafalletto e Centallo, Altessano, Borgaro Torinese, Leinì e Settimo Torinese, Villarboit.

Culturalpe s.c. cura fin dal 2009 le attività di schedatura, riordino e inventariazione di questo sterminato patrimonio documentario. Il primo intervento, ultimato nel 2012, ha interessato l’Archivio della Famiglia Falletti di Barolo e famiglie collegate. Quest’ultimo era stato inventariato tra il 1902 e il 1906 con criteri che non si erano perfettamente uniformati al principio cardine dell’archivistica contemporanea, quello del réspect des fonds, rendendo impossibile la corretta lettura dell’evolversi delle vicende. L’intervento condotto ha permesso di ricostruire legami archivistici spezzati o di correggere collegamenti non bene identificati, dando una più corretta struttura al fondo archivistico. L’inventario prodotto è stato corredato da un’approfondita introduzione metodologica, da introduzioni storiche inerenti le singole famiglie, da indici dei nomi di persona e dei luoghi. Il secondo intervento, condotto tra il 2012 e il 2015, ha invece interessato gli atti prodotti dall’Opera Barolo dal 1864 al 1992, anno in cui l’ente cessò di essere un’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (IPAB) e assunse la configurazione giuridica di Ente Morale.

L’ultimo intervento in ordine cronologico è quello intrapreso nel 2019, attualmente in corso, dedicato all’Archivio di deposito dell’ente, contenente gli atti prodotti dal 1992 ai giorni nostri. Accanto alle attività di schedatura, riordino e inventariazione, Culturalpe cura anche il servizio di apertura della sala studio per la consultazione dei fondi archivistici e attività di valorizzazione. Ne è un esempio il progetto, finanziato dalla Compagnia di San Paolo, Palazzo Barolo: un archivio in 3D.