Eugenio Bolley – Il gioco dell’arte e della montagna – Opere 1950-2019

Museo Nazionale della Montagna di Torino 10 maggio – 23 giugno 2019

L’arte si fonda su una capacità, la capacità di lavorare. Chi ammira l’arte ammira un lavoro, un lavoro molto abile e ben riuscito”, scriveva Bertold Brecht nel 1939. Quasi un secolo dopo, il dibattito intorno all’arte è sovente incentrato, al contrario, sulla quotazione raggiunta da un’opera battuta all’asta, oppure sulla performance dell’ennesimo provocatore. Ogni tanto però si leva una voce fuori dal coro, ricordandoci che è anche possibile lavorare e impegnarsi non solo nell’interesse del singolo, ma anche per il bene della collettività.

Allora ecco, tra le montagne del Piemonte, la storia di Eugenio Bolley, vero e proprio outsider dell’arte italiana da oltre 60 anni. Un artista ultraottantenne che ha consacrato tutta la sua opera al prossimo, con l’ambizione di donare un po’ di sollievo e speranza a chi ne ha più bisogno.

Condividendo in pieno il “sogno di Eugenio”, Culturalpe ha scelto di offrire il proprio supporto a una serie d’iniziative promosse da Reale Foundation, emanazione della Società Reale Mutua di Assicurazioni, per celebrare un percorso di vita e artistico condotto con sincero candore e culminato nella scelta di vendere per beneficienza più di 1.300 fra dipinti, sculture, disegni e litografie, senza voler trarre alcun guadagno personale.

Tra le iniziative, la pubblicazione del volume Eugenio Bolley. Opere 1950-2018 edito da Umberto Allemandi &C., e l’organizzazione dell’asta benefica a favore di Dynamo Camp, realizzazione del desiderio di Bolley di destinare interamente i ricavi a favore di iniziative di solidarietà. La mostra dedicata ad Eugenio Bolley al Museo della Montagna di Torino ha quindi presentato al grande pubblico una selezione di circa 80 fra dipinti, sculture, disegni e litografie, articolati attorno ai temi più cari all’artista: la montagna, lo studio del segno, il bosco.

Il delta naturale della vita di Bolley è anche la sorgente alla quale Culturalpe si ispira per continuare a sognare: fare di un lavoro un’opera d’arte.